Deniece Pearson (Five Star): nuovo singolo “Like a Child” e album “Free-Queen-See” — Intervista

Intervista

“Like a Child” è fuori ora ed è il primo estratto da “Free-Queen-See”. È molto soul… e tu ci rappi sopra!

Deniece: «È davvero emozionante. Quando l’ho fatto ascoltare, molti hanno sentito una vibe alla TLC. Il rap è arrivato da sé. Sono stata in solitudine per circa otto mesi a scrivere l’album, in ascolto delle energie attorno a me. Ho una forte connessione con Dio, gli angeli, le frequenze… stavo ascoltando e quello spoken/rap mi è venuto così. È stata la prima take, cantata al computer, e l’abbiamo tenuta. È il primo singolo dell’album e puntiamo a pubblicarlo il 6 dicembre.»

Cosa possono aspettarsi i fan dall’album?

Deniece: «Molte tracce soulful, alcune dance, e passi di Scrittura proprio come in “Like a Child” (“devi essere come un bambino per entrare alle porte del Cielo”). C’è materiale diverso. Bob Marley mi ha ispirata in un brano che si chiama Deliverance: i testi sono arrivati da soli. Siamo canali per la musica, se ascoltiamo, ci sono messaggi da trasmettere. Appena sono entrata in studio c’era un grande suo ritratto prima della cabina: era destino. Una delle mie preferite è una dance tune, We Found Love, con una vibrazione Cherrelle/Alexander O’Neal. Nell’album ci sono interlink di Scrittura qua e là.»

Tour in vista?

Deniece: «Andremo in tour l’anno prossimo. Intanto continuo con gli show anni ’80 — “Can’t Wait”, “System Addict”, “Rain or Shine”, “Stay Out of My Life” — e il pubblico li adora. C’è una vera rinascita degli ’80: siamo noi, ora, le “teste di famiglia” e siamo noi a reminiscere.»

Un pensiero su tuo fratello Stedman, scomparso di recente.

Deniece: «Col tempo diventa un po’ più facile. Ho una forte fede spirituale: siamo spiriti e il corpo è un’auto con cui viaggiamo. Ho visto mio fratello e mio padre: sono venuti da me.»

Quarant’anni da “All Fall Down”: il ricordo che prevale?

Deniece: «Il primo momento in cui ho capito che saremmo diventati famosi: un DJ alla radio disse “Five Star, teneteli d’occhio”, il brano passava ovunque e girammo il video con le felpe blu e il 5 bianco. Pensavamo: “Oh mio Dio, andremo in America, mangeremo tanto cioccolato e incontreremo Michael Jackson!” E si è avverato: il primo tour era sponsorizzato Cadbury’s e Doris ha incontrato Michael!»

Hai poi tourato con i Jacksons.

Deniece: «È stato magnifico! Stavo a ogni prova, con il naso all’insù a guardarli (ride). Jackie disse a Marlon: “Dai, Deniece deve salire sul palco a provare” e io: “Ha appena detto il mio nome?!”. Siamo cresciuti con loro, guardavamo il loro cartoon in TV. Anche noi avevamo una striscia a fumetti su Look-in! Conoscere i Jacksons è stato speciale, sono persone splendide. Mi manca Tito: quando veniva in città cantavo i J5 con lui; la sua scomparsa mi ha scioccata.»

E il tour con Billy Ocean?

Deniece: «Fantastico. Agli inizi eravamo ancora a scuola (Del aveva 14 anni), e Billy era tra i primi che vedemmo nei club. Papà lo conosceva e così lo conoscemmo anche noi. Sul suo tour mi chiese di papà e, saputo che era mancato, fu molto affettuoso: mi ha davvero coccolata e mi ha chiamata sul palco per cantare Caribbean Queen nell’ultima data. Non ci potevo credere.»

Esperienze “soprannaturali”?

Deniece: «Sì, fin da bambina. Nella casa di Romford, a Doris sembrava che qualcosa la spingesse nel letto; a me bloccava la voce, non riuscivo a chiamare mamma e papà. Una zia dalla Giamaica disse: “Intendi quella grande signora bianca dagli occhi azzurri sul pianerottolo?”: vedeva l’entità della casa. Credo fosse morta lì. Ho visto e sentito tante cose. Mi sento un’anima antica, tornata più e più volte.»

Duetto dei sogni?

Deniece: «Nat King Cole. Classe, pronuncia, bellezza.»

Il singolo “Like a Child” in breve