Carlo Conti annuncia Nicola Savino al Dopofestival e preannuncia un Sanremo 2026 più ricco di Big
Le prime rivelazioni di Carlo Conti da Milano
Durante la seconda giornata de Il Festival dello Spettacolo, in corso al Superstudio Più di Milano, Carlo Conti è salito sul palco per parlare del futuro della televisione e della musica italiana. L’occasione è diventata un momento perfetto per svelare alcuni dettagli inediti riguardo al Festival di Sanremo 2026, l’evento più atteso della programmazione Rai.
Con il suo consueto stile elegante e rassicurante, Conti ha affrontato domande, curiosità e anche qualche battuta leggera sul lavoro che lo attende nei prossimi mesi. Ed è proprio da una battuta scherzosa che è nato un piccolo “scoop”: un aumento del numero di Big in gara rispetto alle precedenti edizioni.
“Devo tenere libere 26 pagine, una per ogni cantante, o ne tengo qualcuna in più nel numero di Sorrisi dedicato a Sanremo?”
Alla domanda ironica, Conti ha risposto con un sorriso:
“Un paio in più le terrei…”
Una frase breve ma eloquente, che ha subito acceso l’entusiasmo tra gli addetti ai lavori e i fan del Festival. L’ipotesi di un Sanremo 2026 più inclusivo e ricco di artisti sembra ormai concreta.
Nicola Savino al Dopofestival: un ritorno al divertimento intelligente
Un’altra rivelazione importante riguarda la conduzione del Dopofestival, che vedrà protagonista Nicola Savino. Volto amato della radio e della televisione italiana, Savino è apprezzato per la sua ironia pungente, la capacità di improvvisare e l’approccio fresco e brillante ai programmi musicali.
La scelta di Conti, che conosce bene il linguaggio televisivo e i tempi dell’intrattenimento, appare coerente con la volontà di modernizzare il format del Dopofestival mantenendo però la tradizione del talk post-gara, dove artisti, giornalisti e ospiti commentano a caldo le esibizioni e le votazioni.
Secondo indiscrezioni raccolte durante l’evento, il Dopofestival 2026 potrebbe anche prevedere una parte interattiva online, con collegamenti social e spazi dedicati ai fan, rendendo il programma più vicino al pubblico giovane e digitale.
Un cast più ampio e diversificato: la nuova visione di Conti
Le parole del conduttore toscano lasciano intendere un chiaro obiettivo: aprire il Festival a più generi musicali e a una rappresentanza più ampia della scena italiana. Già nelle passate edizioni da lui dirette, Carlo Conti aveva dato spazio a progetti innovativi e ad artisti emergenti, creando un equilibrio tra tradizione e novità.
Per l’edizione 2026, Conti sembra voler alzare ulteriormente l’asticella: più Big in gara significa più opportunità per i giovani talenti, ma anche per band, rapper, cantautori e artisti provenienti da realtà indipendenti. Un Sanremo più contemporaneo, più musicale e meno televisivo, dove il brano torna protagonista assoluto.
Il difficile lavoro di selezione: “È come comporre un bouquet di fiori”
Conti ha condiviso anche qualche dettaglio sul processo di selezione delle canzoni, che descrive come una fase tanto affascinante quanto complessa:
“Questo è il momento più difficile, quello in cui dico ‘questa canzone sì, questa no’. È come completare un puzzle, un bouquet di fiori per capire quali colori e sapori ci stanno… Sento molto questa responsabilità. Una volta fatto questo, inizia la parte televisiva, ed è tutto più semplice. Annunciate le canzoni, penso a come impostare le serate.”
Parole che mostrano l’approccio meticoloso e appassionato di un direttore artistico che considera Sanremo non solo uno show, ma un rituale culturale collettivo capace di unire milioni di italiani davanti allo schermo.
Il ricordo di Pippo Baudo: “Ancora oggi facciamo Sanremo come l’ha impostato lui”
La giornata si è conclusa con un momento di grande emozione. Carlo Conti ha ricordato con affetto Pippo Baudo, definendolo un maestro e una fonte d’ispirazione:
“Ancora oggi facciamo il Festival di Sanremo su come l’ha impostato Pippo.”
Il pubblico ha risposto con un lungo applauso, sottolineando come il nome di Baudo resti sinonimo di qualità e passione televisiva. Le sue innovazioni — dalle scenografie spettacolari all’attenzione per i giovani — continuano a ispirare chi, come Conti, ne ha raccolto l’eredità.
Il Festival dello Spettacolo: un punto d’incontro tra TV e nuove tendenze
L’intervento di Carlo Conti è avvenuto nel contesto del Festival dello Spettacolo, il primo evento europeo interamente dedicato al mondo dell’intrattenimento, con focus su televisione, radio, streaming e musica dal vivo. L’appuntamento milanese è diventato una vetrina importante per analizzare l’evoluzione del linguaggio mediatico e il rapporto sempre più stretto tra TV tradizionale e piattaforme digitali.
Nel suo discorso, Conti ha anche sottolineato la necessità di coinvolgere le nuove generazioni in progetti di valore, evitando la superficialità e promuovendo contenuti autentici e di qualità.
Verso Sanremo 2026: le aspettative e le possibili sorprese
Le prime anticipazioni hanno già acceso il dibattito. Chi saranno i nuovi Big in gara? Quali artisti torneranno sul palco dell’Ariston? E quali generi musicali avranno maggiore spazio? Domande ancora senza risposta, ma che stimolano curiosità e aspettativa.
Secondo voci di corridoio, si starebbe valutando la possibilità di inserire una sezione dedicata alle collaborazioni internazionali o ai duetti speciali, oltre a un potenziamento del comparto scenografico, sempre più centrale nel racconto visivo del Festival.
Il ritorno del Dopofestival: una formula più leggera e moderna
Il Dopofestival, dopo alcune edizioni di assenza o trasformazione, torna finalmente in una veste nuova. La conduzione di Nicola Savino promette di riportare leggerezza, ironia e ritmo nelle serate post-gara, unendo intrattenimento e analisi musicale. Possibile anche la presenza di comici e ospiti fissi che affiancheranno Savino, creando una vera e propria squadra del divertimento.
Non è escluso che il Dopofestival 2026 venga trasmesso anche su RaiPlay e sui canali social ufficiali di Sanremo, ampliando la platea e coinvolgendo un pubblico più giovane e connesso.
Conclusioni: un Sanremo all’insegna dell’apertura e della passione
Le parole di Carlo Conti lasciano presagire un’edizione del Festival di Sanremo 2026 all’insegna dell’apertura, della varietà e della qualità musicale. La presenza di Nicola Savino al Dopofestival aggiunge un tocco di modernità e simpatia, mentre l’attenzione di Conti per la selezione dei brani conferma la sua visione di un Festival che unisce generazioni e generi.
In un periodo in cui la musica vive tra streaming, talent show e social media, Sanremo resta un simbolo di continuità e rinnovamento. E se le promesse verranno mantenute, l’edizione 2026 potrebbe davvero entrare nella storia come una delle più appassionanti e partecipate di sempre.
“Sanremo è un’emozione che si rinnova ogni anno, ma resta sempre fedele alla sua anima. L’importante è continuare a farlo con amore e rispetto per la musica.” — Carlo Conti