Eve: “Molte persone scommettevano contro di me”

3 ore fa – Newsdesk

Ieri, Eve è stata ospite di Capital XTRA Breakfast con Robert Bruce e Shayna Marie.

Parlando con Capital XTRA in occasione della Giornata Internazionale della Donna, la leggenda dell’hip-hop ha raccontato che far parte dei Ruff Ryders negli anni ‘90 è stata l’esperienza “più bella della sua vita”, ma allo stesso tempo l’ha costretta a “scappare per salvarsi la vita”. Ha spiegato che, se da un lato è stato fantastico dal punto di vista professionale, dall’altro è stato “orribile” a livello personale.

L’intervista

Essere la “first lady” dei Ruff Ryders

Shayna Marie (SM): “Sei stata la prima donna nei Ruff Ryders. Partiamo da qui: siamo nel 1999, tu sei l’unica donna in un gruppo dominato dagli uomini, in un’epoca e un genere musicale fortemente maschili. Com’è stata quell’esperienza per te?”

Eve (E): “Onestamente, è stato folle. A quei tempi c’erano queste crew e, essendo l’unica donna, ho vissuto momenti incredibili, ma anche situazioni in cui dovevo letteralmente scappare per salvarmi la vita. Nei club, nel backstage degli spettacoli, era una cosa pazzesca. Ma allo stesso tempo era incredibile. Sentivamo che stavamo vivendo un momento epico, senza doverne parlare troppo o montarci la testa. Sapevamo semplicemente che nessuno lo stava facendo come noi. Era una sensazione forte. C’eravamo noi, i Ruff Ryders, e poi c’era Cash Money. È stato davvero un periodo straordinario.”

SM: “Essendo la prima donna del gruppo, ti sentivi protetta? Ti sentivi come se avessi dei fratelli accanto a te?”

E: “Sì, ero fin troppo protetta! Nessuno voleva parlarmi, portarmi fuori o fare nulla con me! I ragazzi erano terrorizzati, il che da un lato era fantastico. Quando partecipavo a riunioni e trattative, era incredibile. Ma per la mia vita personale? Un disastro. Un vero disastro.”

Il successo del primo album

Robert Bruce (RB): “Andiamo avanti. Il tuo album di debutto arriva al numero uno della classifica Billboard 200. Ripensandoci oggi, come ti sei sentita in quel momento? Sei riuscita a realizzare davvero l’importanza di quell’evento? Perché prima hai detto che sentivi la grandezza del momento. Ma quando ti hanno detto che il tuo album era il numero uno in un paese così grande, come l’hai vissuto?”

E: “No, è stato uno di quei momenti in cui ho capito che ero esattamente dove dovevo essere. È brutto da dire, ma a volte hai bisogno di una conferma. Penso che valga per tutti nella vita: anche quando sei sulla strada giusta, hai bisogno di una conferma. Non puoi far finta che non sia così. Quando è successo, avevo molte persone che non credevano in me. Ero la nuova arrivata, non somigliavo a Foxy Brown o Lil’ Kim, venivo da un gruppo di ragazzi. Molti scommettevano contro di me. Ricordo di aver ricevuto telefonate da certe persone, e ne abbiamo già parlato l’ultima volta che sono stata qui. Lo racconto anche nel mio libro. Alcuni mi chiamavano dicendo: ‘Non prenderla troppo male se non succede.’ Ma alla fine è successo. Quindi… che dire, alla faccia loro!”

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